”Senza fissa dimora” è l’ultima fatica della poetica Acqua Salata

Il lavoro nasce da una fotografia di Anna Cogo; per la precisione, da un suo scatto a un hotel abbandonato di Dublino. Su questa foto sono stati incollati ritagli di varie documentazioni fotografiche della poesia errante di questi anni: Bucato poetico, Versi carrai, una Fermata poetica e la panchina Smart con tanto di vecchiette di spalle seduteci sopra. La tematica affrontata è quella del doppio, della crisi e del bisogno di un superamento dell’attuale fase creativa (quest’ultimo aspetto già evidenziato durante l’evento ”Passo e chiudo”). L’hotel sfitto è quello dello Stendiversomio, come visibile dal simbolo posto sulla porta d’ingresso. Alle finestre ci sono due Ma Rea (i due esecutori della Poesia errante), come se uno dei due fosse un fantasma che si aggira lì all’interno, mentre l’altro è preoccupato dal fatto di essere ancora dentro a questa situazione. Il lavoro è un emblema dell’attuale stagione di vita creativa divisa tra studi universitari e lavoro, ma soprattutto della necessità di una ulteriore evoluzione poetica, tuttora ferma a livello latente.

 

Senza fissa dimora

Collage su fotografia 23×30 cm

Acqua Salata 2020

 

 

 

 

 

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