Dopo un lungo periodo di assenza da questa città (circa 9 anni), finalmente la Poesia errante è tornata a dispiegarsi a gonfie vele tra le sue splendide architetture. Il desiderio di ritornare qui circolava da tempo, per svariati motivi; uno fra tutti quello di rivedere con occhi attuali questo luogo che, nella mia adolescenza, è stato parecchio importante perché, quando lavoravo nell’edilizia, ho trascorso molte lunghe interminabili giornate in questa città e nella sua provincia. Ricordi risalenti alla seconda metà degli anni ’90.

Sabato 13 aprile è stato il giorno dell’alta marea di Poesia errante vicentina, circostanza nata anche dal desiderio di visitare l’esposizione “Pop Beat Italia 1960-79” presso la Basilica Palladiana.

Gli interventi eseguiti sono stati parecchi e di natura diversa. Tra le varie, è comparso un personaggio degli Elegantismi, qui sotto visibile. Ricordo che gli Elegantismi sono personaggi nati dall’arredo urbano, i quali esprimono attraverso simboli dell’eleganza (come gli occhiali da sole, papillon, cravatte, ecc.) piccole poesie inerenti gli stereotipi, i pregiudizi, i luoghi comuni e simili. Un modo buffo per parlare di tematiche delicate.

Elegantismi, Vicenza

 

Ovviamente non potevano mancare le fermate poetiche, per la precisione 4. Eccone una posizionata nei pressi della Basilica.

Fermata poetica, Vicenza

 

Tra i vari segni distribuiti lungo la città è comparsa anche la Poesia clorofilliana che, con le sue tre foglioline vicentine (visibili nell’immagine di copertina di questo articolo) ha l’intento di ossigenare l’ambiente con la sua poetica. Al contempo sono spuntati anche alcuni Cestinamenti in qua e in là, poesie adesive posizionate sui cestini, il cui tema trattato è proprio quello dei rifiuti, simbolici o concreti che siano. Un modo per riflettere sul tema confrontandosi proprio con con chi se ne occupa nel luogo idoneo: la pattumiera.

Piccola collana di Cestinamenti, Vicenza

 

La segnaletica dei Consigli per gli altruisti ha come al solito lasciato le sue tracce con svariati cartelli e adesivi. Con tale modalità la Poesia errante estende il suo raggio d’azione ibridandosi ancora di più con tutti i linguaggi della comunicazione di massa; si riappropria della forza espressiva odierna e spedisce messaggi spiazzanti a destra e a manca a chiunque si imbatti in essi. Si ride, si riflette e si lanciano alcune provocazioni. L’importante è saperle cogliere e trarne il giusto frutto. In ambito veneto non poteva mancare la declinazione dialettale.

Consigli per gli altruisti, Vicenza

Consigli per gli altruisti, Vicenza

Consigli per gli altruisti, Vicenza

 

Tra un intervento e l’altro ho incastrato la visita alla mostra temporanea “Pop Beat Italia 1960 – 79” presso la Basilica Palladiana e in tale frangente un segna porte poetico di Non disturbare è comparso tra le stanze del palazzo. Qui ci vuole una piccola digressione: la mostra è ben fatta e tratta un tema un po’ trascurato. In giro si parla molto di Pop art americana, ma qui in Italia abbiamo avuto una declinazione del fenomeno assai interessante e meritevole. Ultimamente diverse istituzioni  e addetti ai lavori stanno riprendendo alla mano il fenomeno e si comincia a vedere qualcosa in più, anche su autori meno noti (quindi non solo Schifano, Adami o Pascali, ma molti altri). Assolutamente consigliata.

Non disturbare, Vicenza

 

Avvicinandosi verso la fine della narrazione vicentina, devo menzionare il ritorno dei Surgelamenti a pinna libera, i quali sono ritornati in questa diversa versione all’interno del cartellone dei Musei civici a sguazzare lungo il fiume Bacchiglione. Solitamente questi pesci finiscono all’interno di confezioni specifiche dentro i freezer dei supermercati. Qui invece escono allo scoperto e se ne vanno a spasso lungo i fiumi. Per vedere al meglio la distribuzione di questi speciali pescetti clicca su questo link e aprilo: Surgelamenti a pinna libera.

Ultimi, ma non ultimi per importanza, sono comparsi dei Versi apolidi lungo le strade del sabato e pure un po’ di Imboscate letterarie tra le pagine dell’IBS Libraccio.

Chiudo la narrazione con un cartello dei Versi carrai. Ben si prestava a una giornata così intensa.

Versi Carrai, Vicenza

 

La fermata del giorno più rappresentativa è stata questa di seguito, la quale viene presa a riferimento anche dalla stampa locale. E infatti, proprio nei giorni scorsi, è uscito un bellissimo articolo su Il Giornale di Vicenza che racconta questa avventura poetica: Vicenza, le poesie urbane invadono il centro; di Laura Pilastro, 17 aprile 2024.

Fermata poetica, Vicenza

 

E così fu un’alta Marea di Poesia errante nella città di Vicenza.

Questi gli aggiornamenti S.M.A.S. del giorno (Servizio Meteo Alternativo Stendiversomio)

Ma Rea

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